Un piano straordinario e immediato di assunzioni per coprire i posti vacanti e il turnover, che superi la lentezza e le pastoie burocratiche, la convocazione urgente di un tavolo tecnico dedicato esclusivamente all’emergenza personale, con la partecipazione della Direzione e delle rappresentanze sindacali, per rendicontare le azioni concrete intraprese e da intraprendere.
Sono le proposte che la Cisl Siena e la Fp Cisl Siena hanno formalmente ufficializzato con una lettera all’Azienda ospedaliera Senese in rappresentanza del personale infermieristico e OSS, portando all’attenzione della dirigenza la gravissima situazione che sta paralizzando i reparti e i servizi, con ripercussioni dirette e pericolose sulla sicurezza delle cure e sul benessere del personale rimasto in servizio.
EMERGENZA NUMERICA: UN’AZIENDA IN DEFAULT
Il personale sanitario, colonna vertebrale dell’azienda, sta abbandonando il servizio a un ritmo insostenibile. Alla data odierna, mancano oltre 100 unità tra infermieri e OSS solo per coprire i turni minimi indispensabili. Questo numero è destinato a crescere esponenzialmente nei prossimi mesi, considerando le dimissioni già presentate e in itinere.
UN ESODO SENZA PRECEDENTI: 1200 DOMANDE DI DIMISSIONI
Il dato più allarmante, e che dimostra come questa non sia una crisi congiunturale ma un fallimento sistemico, è il numero di oltre 1200 domande di mobilità presentate dal personale nel corso degli ultimi anni. Queste non sono semplici statistiche, ma rappresentano altrettanti professionisti formati e con esperienza che la struttura non è stata in grado di trattenere. Un "brain drain" che equivale a svuotare interi reparti.
LE CAUSE: NON SOLO RETRIBUZIONE
Le motivazioni di questa emorragia sono note e documentate. Stress da sovraccarico lavorativo cronico e insostenibile, burnout e logoramento professionale non riconosciuto, mancanza di prospettive di crescita e di riconoscimento professionale. Condizioni lavorative che mettono a rischio la sicurezza del paziente e dell'operatore.
È inammissibile che, di fronte a numeri di questa portata, la priorità assoluta non sia il reclutamento, la retention e l’ascolto del personale.